L’onicofagia, comunemente nota come abitudine di mangiarsi le unghie, è un comportamento molto diffuso che, in alcuni casi, può celare aspetti emotivi o stress psicologici più profondi.
Sebbene possa manifestarsi in maniera saltuaria come reazione a episodi di tensione, l’onicofagia cronica può essere legata ad ansia, stress costante o bassa autostima. Comprendere le possibili cause e segnali di disagio è un primo passo per intervenire in modo adeguato.
Cosa Determina l’Onicofagia
Le ragioni alla base di questo comportamento possono variare da persona a persona. Alcune ricerche indicano che mordersi le unghie può iniziare nell’infanzia, spesso in risposta a situazioni di nervosismo o insicurezza. In età adulta, l’onicofagia viene talvolta associata a disturbi d’ansia o ad abitudini disfunzionali di gestione dello stress. È importante riconoscere che, per alcune persone, mordersi le unghie diventa un automatismo, difficile da controllare anche quando ci si rende conto di farlo.
Dal punto di vista fisico, l’onicofagia può danneggiare la struttura delle unghie e del tessuto circostante, esponendo a rischi di infezioni. A livello emotivo, le persone che presentano un’evidente alterazione delle unghie possono provare imbarazzo o vergogna in contesti sociali, alimentando un circolo vizioso in cui l’ansia e la bassa autostima si rafforzano a vicenda. In casi più seri, l’onicofagia può interferire con le normali attività quotidiane, provocando disagio costante.
Potenziali Disturbi Psicologici Correlati
Quando l’onicofagia diventa un’abitudine radicata, potrebbe essere il sintomo di un malessere più profondo. Disturbi come l’ansia generalizzata o il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) a volte si manifestano attraverso comportamenti ripetitivi o impulsivi, di cui il continuo mordersi le unghie è un esempio significativo. Negli adulti, un’elevata quantità di stress o un ambiente di vita particolarmente pressante possono intensificare questa abitudine, rendendola difficile da gestire senza un aiuto specifico.
Per affrontare l’onicofagia cronica, è utile valutare sia gli aspetti fisici sia quelli emotivi. Soluzioni come l’applicazione di prodotti dal gusto amaro sulle unghie possono scoraggiare il gesto, ma spesso non risolvono la causa scatenante. Quando il comportamento è legato a difficoltà emotive o relazionali, un percorso di psicoterapia (ad esempio cognitivo-comportamentale) può fornire tecniche di gestione dello stress e dell’impulsività, aiutando a individuare le radici del problema e a sviluppare strategie efficaci per sostituire l’abitudine dannosa.
Riconoscere che l’onicofagia va oltre il semplice gesto di mordersi le unghie è fondamentale per tutelare la propria salute fisica ed emotiva.
Se noti che questo comportamento influisce negativamente sulla qualità della tua vita o sulle tue relazioni, parlarne con la tua professionista di fiducia può essere il primo passo per individuare soluzioni concrete e recuperare il controllo sulle tue abitudini quotidiane.
Dott.ssa Francesca Milizia
Psicologa – Psicoterapeuta
Sessuologa – Terapeuta EMDR
Riceve a Roma, Palestrina e Valmontone
346.70.75.806
https://www.francescamilizia.it/
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Per approfondire:
American Psychological Association (APA): https://www.apa.org/
World Health Organization (WHO): https://www.who.int/
Grant, J. E., & Odlaug, B. L. (2015). Stopping the Noise in Your Head: The New Way to Overcome Anxiety and Worry. New World Library.